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Il borgo possiede una preziosa posizione geografica: oggi al confine col Molise, è all’incrocio di antichi percorsi e tratturi della transumanza. Fondata in origine sul vicino colle della Valva con il nome di Celenna secondo tradizione dall'omerico Diomede, di essa fa cenno Virgilio nel VII Libro dell’Eneide. Sottomessa e rasa al suolo dai Romani durante le guerre sannitiche, venne rifondata sull’attuale collina come Celentia ad Valvam, nome che tenne fino al periodo bizantino quando divenne Celentia in Capitanata.
A partire dal periodo svevo si susseguirono una lunga serie dei feudatari, tra di essi si distinsero i Gambacorta, che diedero nuovo decoro al paese, ricostruendolo in seguito al terremoto del 1456. Nel 1571 assunse la denominazione di Celenza di Valle Fortore e adottò la Dea Cerere a emblema della città.
Particolarmente interessante è il borgo medievale, conservatosi quasi intatto. Ad esso si può ancora accedere da 3 porte: Porta S. Nicola, Porta Nova e Portella ed è dominato dalla torre merlata del Palazzo Baronale dei Gambacorta. Passeggiando per le vie del borgo si scoprono angoli e spiazzi caratteristici, portali riccamente scolpiti, fontanili, scorci di antichi edifici, come le chiese di San Francesco, San Michele, Santa Croce, Santa Maria Ad Nives, la Cappella del Calvario, i Monasteri di San Nicola e di Santa Maria delle Grazie.