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Di origine antichissima, la sentinella delle Puglie possiede una posizione geografica privilegiata che la vede adagiata sulla sommità di tre colli al centro del Tavoliere a presidiare vigneti, oliveti e vaste distese di grano, puntellati da masserie.
Il nome Lucera potrebbe derivare dall'etrusco e significare bosco sacro ("luc" "eri"), oppure dal greco e significare lana bianca (“leuka eria”), oppure infine dal latino lux Cereris, in riferimento ad un tempio dedicato alla Dea delle messi.
Lucera è un libro in pietra scritto tra l'altro in greco, in dauno, in latino, in tedesco, in arabo, in francese e in spagnolo. La gloria e magnificenza della sua storia sono incise nei suoi innumerevoli monumenti, che consentono alla Nobilis Leceria (Orazio) di fregiarsi del titolo di “città d’arte”. Antico capoluogo della Capitanata, Lucera è una città avvolta dal mistero: mitologicamente fondata da Diomede, re dell’Etolia, fu colonia prima greca e romana poi; venne conquistata da Carlo Magno, contesa da Longobardi e Bizantini e divenne città imperiale e araba con Federico II di Svevia, quindi cristiana e gotica sotto i D'Angiò.
A testimoniare la sua incredibile storia il Museo Civico "G. Fiorelli", l'Anfiteatro romano, la Fortezza svevo angioina e i ruderi del palatium federiciano, la Basilica cattedrale e le tantissime chiese che costellano il suo centro, i bei palazzi nobiliari. Il suo centro storico è di una bellezza e di un'eleganza inattese, rendendo le sue vie e le sue piazze sorprendenti salotti di pietra dove una pacata quotidianità vive tra eleganti boutique e sfiziosi caffè.