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Le origini di Pietramontecorvino sono legate al destino del borgo più antico Montecorvino. Nelle grotte scavate nella roccia, chiamata Preta in dialetto, secondo la tradizione avrebbero trovato riparo a più riprese i profughi di Montecorvino, città distrutta da Ruggero II nel 1137, presa, saccheggiata e bruciata dagli Aragonesi nel 1441 durante la guerra con gli Angioini per la successione al trono del regno di Napoli e infine rasa al suolo dal terremoto del 5 dicembre 1456.
Il cuore di Pietramontecorvino è il Rione Terravecchia, un caratteristico labirinto di vicoletti tortuosi, scalinate scoscese, piccoli slarghi delimitati delle caratteristiche abitazioni scavate nella roccia. L'antico borgo sorge a picco sul Guado degli Uncini, la vallata percorsa dal torrente Triolo ed era un tempo protetto da mura fortificate su cui si aprivano gli accessi alla città. Di questi è sopravvissuto solo la gotica Porta Alta.
Lo skyline di Pietra è dominato dal Palazzo Ducale con la bella Torre normanno-angioina e dalla medievale Chiesa Madre dedicata all'Assunta, da dove il 16 maggio prende via un sorprendente pellegrinaggio penitenziale alla volta dei ruderi di Montecorvino.
Fuori da Terravecchia sorgono altri affascinanti architetture, come la Chiesa dell'Annunziata e quella del Rosario.
I dintorni offrono la possibilità di immergersi nella natura incontaminata del Bosco Celle e, attraverso sentieri, raggiungere la Pila del Ladro e Pila Sant’Onofrio, nei cui pressi si trovano i ruderi di un antico convento francescano.