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L’etimologia del nome del borgo deriva dall’antica cappella dedicata all’evangelista Marco, raffigurato anche nello stemma civico. Sulla sua origine ci sono tesi controverse: quella più leggendaria ritiene che il paese sia stato fondato dai reduci della VI crociata, liberati da Federico II, dopo la Presa di Gerusalemme, nell’anno 1228. Il bassorilievo di stile tardo bizantino della Madonna di Giosafat sito nella chiesa annessa all'omonimo convento dei Cappuccini, a pochi kilometri dal paese, comproverebbe questa tesi.
Nel 1369 il paese è citato per la prima volta in un documento come comunità autonoma. Nel 1441 San Marco fu affidato, da Re Alfonso I d’Aragona, a Leone di San Agapito, proveniente da una nobile famiglia di Lucera. Nell’anno 1637 il feudo di San Marco divenne un ducato controllato da Francesco Gaetani d’Aragona. Il ducato venne ereditato poi dalla famiglia Pignatelli che lo tennero sino al 1821 e ai quali si deve la costruzione del Palazzo Ducale, oggi in restauro, sotto le cui mura ogni 21 agosto si svolge la Giostra della Jaletta.
L’assetto urbanistico del centro storico è ben conservato ed è caratterizzato dai cinant: stretti vicoli con ripide gradinate che mettono in comunicazione due strade a diverso livello. In questi vicoli si trovano le abitazioni tipiche, case modeste generalmente sviluppate su due piani e solitamente con due ambienti: la casa vera e propria, alla quale si accede dall’entrata principale; ed il “basso”, al quale si accede da una porta secondaria adiacente. Tra le basse abitazioni svetta la mole della Chiesa Madre dedicata a San Nicola di Mira.
San Marco è circondata dal verde del Bosco di San Cristoforo e dalle acque della Lago artificiale di Occhito: proprio nel suo territorio, vicino al ponte ai 13 archi il fortore inizia a riempire la valle a causa dello sbarramento posto molti km a nord, in territorio di Carlantino.