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Il borgo presenta una forma insolita: un ventaglio di case e stradine inerpicate che caratterizzano il centro storico ricco di bei palazzi e case decorate secondo la tradizione artigianale del luogo.
Le origini di Sant’Agata sembrano risalire all’antico Impero Romano, quando per proteggere il monumentale e strategico ponte sul Calaggio che collegava l’Appia, con le Vie Traiana, Herculea e Herdonea, fu edificata la Rocca chiamata Artemisium. In epoca longobarda fu trasformata in castello, in seguito ristrutturato da Normanni e Svevi prima e dagli angoni poi.
Nel corso del tempo la struttura urbana del comune si è sviluppata progressivamente secondo una forma a chiocciola che si svolge dal Castello Imperiale, che domina il borgo, fino a valle, dando vita a vicoli, ripide scalinate, archi, torrette, chiese e campanili, casette contadine e palazzi nobiliari dai caratteristici portali arricchiti dagli stemmi gentilizi.
Tra le Chiese meritano una visita San Nicola, con le decorazioni insolite della sua cripta, Sant'Andrea e San Michele. Da non perdere sono sicuramente il seicentesco frantioio Nova e l'antico forno a paglia, mentre nei dintorni del borgo i resti del Ponte Romano sul Calaggio, quelli del Convento di Sant'Antuono e il monolite di Santulinze.
Il valore storico, artistico e naturalistico di Sant'Agata è stato riconosciuto dal Touring Club Italiano, che ha insignito il borgo della Bandiera Arancione. Il bel borgo si fregia anche del titolo di Città Slow del circuito slow food.