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La leggenda narra di un mulattiere di Tricarico che, diretto ad Ascoli Satriano, sul tratturo Palmo-Palazzo d’Ascoli-Foggia e il torrente Carapelle perse un asino. L'animale stremato per il pesante carico che trasportava, affondò nei fanghi, rimanendone imprigionato. Il mulattiere spostò dunque il carico di merci dall'asino e lo soppresse sul posto, scuoiandolo per venderne la pelle. Prima di rimettersi in cammino, rivolse una preghiera a San Potito, che si diceva martirizzato in quella località e, dopo aver percorso un breve tratto di strada, ebbe l'impressione di udire ragliare l'asino. Impressionato da tale fenomeno l'uomo tornò sui suoi passi fino ad imbattersi nell'asino che gli veniva incontro. Il mulattiere ricoprì la bestia della sua pelle e questa lo condusse sul luogo dove si era impantanato. L'uomo, convinto di trovarsi di fronte a un miracolo, prese a scavare pregando e, tra i fanghi della mefite, affiorò il corpo intatto di un adolescente che credette essere quello di San Potito. Il mulattiere compose degnamente le sacre spoglie e le trasportò a Tricarico. Per commemorare l'evento prodigioso gli Ascolani presero a recarsi in pellegrinaggio sul luogo del martirio del loro Santo, ove giunti in processione celebravano una messa all’aperto in onore di San Potito.
Oggi la tradizione del pellegrinaggio si è persa, ma Ad Ascoli è consuetudine il 14 Gennaio festeggiare il martire fanciullo: San Potito è infatti il patrono di Ascoli Satriano, ove sorge una chiesa, con annesso convento, ad esso intitolata e del quale, nell'ex cattedrale, è conservato un busto (contenente una sua urna) che viene portato in processione per le vie del paese. La giornata dei festeggiamenti comincia nella mattinata con lo sparo di mortaretti, la processione del busto del Santo per le strade della città accompagnata dalla Banda “Città di Ascoli Satriano – A. Sarni” e la Santa Messa. Nel pomeriggio si celebra la Messa Pontificale e a seguire c'è lo spettacolo pirotecnico con la tradizionale accensione del “ciuccio di San Potito”, l'asino di carta imbottito di mortaretti.