Informazioni
Erano chiamate casine, nell’800, le dimore di campagna della buona borghesia. Per cui, ad onta del nome riduttivo, erano dimore grandi e di prestigio. “La casina” era una di queste. Fu costruita dal canonico Don Mattia D’Ambrosio, appartenente ad una delle famiglie delicetane più ricche ed influenti dell’epoca; era il 1865 e volle che l’avvenimento fosse ricordato ai posteri, con una lapide, collocata sull’ampio portale e sormontata dallo stemma di famiglia.
Il canonico seppe scegliersi un posto prestigioso: una collina alta 551 metri, sulle falde del boscoso monte S. Quirico (mt. 728), a poco più di un chilometro dal paese di Deliceto. Pur vicinissimo alla rotabile, è tuttavia un luogo riservato e silenzioso, ed offre un panorama superbo: sulla destra il paese medievale, aggrappato alla rupe su cui svetta l’imponente castello normanno svevo; di fronte, l’esteso bosco di Valle in Vincolis, di querce e cerri; più lontano, il paese di Sant’Agata, anche esso su di un cocuzzolo intorno ad un castello. Sulla sinistra, lo sguardo scivola verso la pianura del Tavoliere delle Puglie e, nelle giornate limpide, si spinge fino al Gargano ed al mare. Del resto questo era un posto apprezzato già da millenni, come rivela una lapide romana, con iscrizione funeraria, ritrovata nei pressi del fabbricato ed oggi ancora visibile.
Ed altrettanto prestigioso è il fabbricato, cui fanno da corollario un pozzo; un antico abbeveratoio con fonte d’acqua perenne, funzionanti e recentemente restaurati; le rovine di una antica conceria, tutte nel raggio di brevi passeggiate nel verde.
I discendenti di quell’antica famiglia, che oggi gestiscono la struttura, hanno provveduto ad un integrale restauro anche del fabbricato, che tuttora conserva l’aspetto ottocentesco e che oggi è un confortevole b&b.
Un’oasi di verde e di quiete sui Monti Dauni meridionali; una tenuta adatta al riposo e al relax.
Come Raggiungerci
Arrivare a Deliceto (FG) e seguire le indicazioni per: "La Casina"