Nero di Troia
Tra storia e leggenda pare che quest’uvaggio sia stato portato in Puglia dall’eroe greco Diomede che, terminata la guerra di Troia, navigò fino a risalire il fiume Ofanto portando con sé rami di questa preziosa vite.
Molte citazioni ci rimandano a Federico II di Svevia che amava degustare il “corposo vino di Troia” durante la permanenza nella sua residenza nel Castello di Lucera.
Alcuni inicano invece la sua origine dal Rioja spagnolo e quindi potrebbe essere stato impiantato in Puglia in periodo aragonese dalla famiglia D'Avalos.
La qualità del vitigno detta Summariello presenta un grappolo cilindrico ad acini più piccoli.