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Di proprietà privata, ma visitabile su appuntamento, si tratta di uno dei pochi esempi di mulini ad acqua dei Monti Dauni ancora funzionante. Il complesso originale risaliva al ‘500, mentre l’attuale conformazione dell’edificio e dei suoi annessi è invece databile al 1810.
Il mulino sfrutta per la molitura dei cereali le acque del Fiume Cervaro, lungo il cui corso sorge. Segno mirabile dell'economia rurale che un tempo segnava quest'angolo di Puglia, l'antico moleno vede una macina azionata attraverso un albero maestro, da ruote (ritrecine) mosse dalla forza dell’acqua del vicino fiume, convogliata attraverso una serie di canali in un serbatoio, dal quale a caduta raggiunge una ruota posta in orizzontale.
La ruota orizzontale ha come perno l'albero (asse) che aziona la macina posta al livello superiore. L'antico Moleno ospita al suo interno strumenti legati alla molitura dei cereali e alla civiltà contadina del secolo scorso. Alle sue spalle, superato il vecchio ponte, si trova una bellissima fontana monumentale di epoca borbonica e una enorme Taverna (o stazione di Posta), dotata di alloggi e scuderie, di origine augustea.