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Quando Carlo II D'Angiò nel 1300 annientò i Saraceni di Lucera, fu ripristinata la fede cristiana nella città pugliese: la Luceria saracenorum divenne Lucera civitas Sanctae Mariae. Venne edificata la nuova Cattedrale, in stile gotico-angioino e su progetto dell'architetto francese Pierre d'Angicourt, forse sulla demolita moschea tra il 1302 ed il 1317.
La facciata, in cotto e pietra bianca, è asimmetrica, tuttavia armoniosa. In corrispondenza della navata destra si trova una possente torre campanaria quadrata, caratterizzata dalla apertura su più livelli di eleganti bifore romaniche e monofore a traforo gotico; alla sommità è posta una lanterna ottagonale (XVI secolo). Sulla sinistra si eleva invece una più delicata torretta ottagonale.
Il prospetto presenta un rosone e 3 portali lapidei ogivali a baldacchino: quello centrale, più elaborato, è inquadrato all'interno di un'edicola sorretta da colonne e sormontata dallo stemma degli Angioini; nella lunetta del portale è scolpita una Madonna col bambino del XIV secolo, al di sopra dell'edicola c'è una statua dell'Arcangelo Michele. Il portale di sinistra è sormontato da un'alta monofora, mentre quello di destra insiste sulla torre campanaria.
L'interno della basilica è a croce latina, con tre navate e tre absidi di stile gotico; il soffitto della navata centrale è a capriate, sorretto da poderose arcate ogivali innestate su colonne di verde antico che secondo la tradizione provengono dalla distrutta moschea. L'aspetto attuale degli interni lo dobbiamo ai lavori di ripristino della matrice gotica dell'edificio effettuati nel XIX secolo che lo privarono di tutte le aggiunte decorative rinascimentali e barocche.
La Cattedrale custodisce opere di notevole pregio storico ed artistico, come il battistero e un ciborio quattrocentesco, un bel pulpito ricavato da un monumento funerario cinquecentesco, il cenotafio di Carlo d'Angiò, un crocifisso ligneo di matrice renana (XIVsec.), l’Ultima Cena attribuita a Jacopo Palma il Giovane. La mensa d'altare è assemblata con elementi provenienti dal palazzo federiciano di Castel Fiorentino, e alle sue spalle le absidi ospitano affreschi cinque e seicenteschi opera di Fabrizio Santafede, di Belisario Corenzio, e di Avanzino Nucci, raffiguranti la Storia della vita di Maria e Gesù e il Martirio degli Apostoli e dei Protomartiri. Il transsetto di sinistra è dedicato a Santa Maria Patrona di Lucera: nella nicchia soprastante l'altare è collocata la venerata statua lignea della Vergine , dono di Carlo II d'Angiò alla città.