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La città bizantina sorgeva a poche centinaia di metri dal fiume Fortore e dal confine della Puglia col Molise, molto vicino al borgo di Casalnuovo Monterotaro, ma in realtà in un'enclave territoriale di Castelnuovo della Daunia. Del borgo fortificato, raso al suolo nel 1255 dalle truppe di Papa Alessandro IV, perché era rimasto fedele a Manfredi di Svevia, oggi essa resta solo il Castello.
L'edificio, oggi in stato di rudere, ha subito rimaneggiamenti vari nei secoli XIV e XVIII, che lo trasformarono in masseria fortificata. Ha pianta rettangolare, con un ampio cortile interno, sul lato nord-orientale presenta 2 torri cilindriche a base conica in corrispondenza di un avvallamento del terreno che corrisponde al fossato difensivo. La struttura presenta altre 2 torri quadrate, e elementi, come le feritoie, che richiamano la natura difensiva del manufatto in origine.
Sul lato orientale del castello è visibile, tra due finestre, un concio di pietra calcarea con sculture a bassorilievo raffigurante sulla una figura umana a cavallo nell'atto di scagliare una rudimentale balestra contro un toro. Probabilmente la scena apparteneva a un ciclo narrativo micaelico. A poca distanza dal lato sudoccidentale del castello si trova una torre cilindrica, in origine curiosamente priva di aperture, che in epoca recente fu adibita a stalla. L'edificio è di proprietà privata, visitabile solo esternamente, previo appuntamento.