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Il vicario generale di Alberona, Pietro De Nigris, fu vittima nel 1656 della terribile pestilenza di manzoniana memoria e viene ricordato come un benefattore dagli Alberonesi: infatti egli lasciò i suoi beni ai poveri di Alberona perché avessero aiuti e assistenza.
La chiesa si presenta con una facciata in pietra, dove spicca il portale gotico finemente lavorato, sormontato da un arco in pietra di Roseto Valfortore, sul quale appare l'Effigie del Glorioso Santo con testa di moro, stella e vipera e la seguente iscrizione: "Templum divi Joseph erectum datatumque sumptibus d. Petri de Nigris juris Patronatus A.D. 1649". L’interno dalle semplici linee è dominato dal bel l’altare in pietra.