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La chiesa attuale sorge sui resti di una preesistente, edificata agli inizi dell'800 grazie alla fede ed alla operosità dei Casalvecchiesi, che a dorso di asino e a spalle portarono, dal fortore e delle campagne vicine, le pietre e la sabbia necessarie alla costruzione. La chiesa originaria era di notevoli dimensioni, ed aveva enormi colonne a dividere tre navate e a sostenere volte a crociera. Alle spalle del presbiterio si trovava un magnifico coro ligneo, andato distrutto in un incendio nel 1911, al centro del quale si trovava la bella effigie della Madonna degli Ulivi.
La chiesa subì gravi lesioni, dovute al cedimento del terreno sul quale sorgeva e venne pertanto chiusa negli anni '70; il suo decadimento fu definitivo col terremoto dell'Irpinia del 1980. Al suo posto, a partire dalla metà degli anni '80 venne edificata la nuova imponente chiesa. La facciata è in laterizio e presenta tre ingressi; il coronamento superiore curvilieo è sormontato da un timpano classicheggiante in intonaco bianco. A lato sorge un possente campanile a base quadrata di tre piani, il primo in pietra, gli altri due in mattoni, sormontati corpo ottagonale con orologio e una cuspide. L'interno scarno conserva diverse statue, tra cui spiccano quelle della Madonna delle Grazie, di San Nicola di Bari e di San Matteo, oltre alla tela del 1926 dell' l'Annunciazione dell'Angelo alla Vergine Santissima.
Sotto l'altare sono le reliquie di San Francesco Antonio Fasani, di San Liberato Martire e di San Gaspare del Bufalo, fondatore dei missionari del preziosissimo sangue.