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In paese la chiamano tutti "Chiesa dei Morti", perché qui aveva sede la Confraternita della Buona Morte, come è facilmente intuibile anche dalle decorazioni presenti sulla facciata.
La Chiesa in realtà in origine era dedicata a Santa Caterina, ma in seguito alla sua riedificazione nel XVII secolo, dovuta ad un crollo, se ne cambio il nome. L'edificio, ampliato grazie alla donazione di un suolo adiacente alla chiesa originaria da parte di Vespasiano Alfani, si presenta con un prospetto molto semplice arricchito solo dal portale in pietra con decorazioni di gusto barocco e dal piccolo campanile a vela che lo sovrasta.
L'interno a navata unica è di stile barocco e presenta un altare policromo. Purtroppo gran parte delle decorazioni parietali sono andate perdute. Alle spalle dell'altare si apre uno spazio che veniva utilizzato per le riunioni della Confraternita, da cui si accede ad un inaspettata piccola corte. La Chiesa viene tradizionalmente utilizzata per la preparazione dei penitenti incappucciati che caratterizzano la locale processione del venerdì santo.