Galleria Foto
Informazioni
La cinta muraria longobarda racchiude il Castello per tre lati, ed è la più antica. Essa poggia sulle falde rocciose. E’ composta da una fabbrica a doppia cortina, in conci di pietra da tre a cinque filari alternati ad uno di laterizio. Presenta due torri circolari e una quadrata la quale affianca il primo portone d’accesso. Venne restaurata prima in epoca sveva per mandato di Federico II nel 1239 e nel 1250, quindi in era angioina sotto la reggenza di Carlo I d’Angiò nel 1279.
La cinta muraria urbana, eretta successivamente, aveva la funzione di proteggere il paese da attacchi militari. Edificata nel medioevo cingeva Sant’Agata in un percorso perimetrale che seguiva presumibilmente il seguente itinerario: partiva dalla torre occidentale del Castello e si piegava al bastione o torre (il toponimo Vico I e Vico Il Bastione sono la testimonianza di una torre in quel luogo), verso l’immane dirupo di Porta Nuova, e per la piazza nuova fino alla torre rotonda del Perillo (Torre dei Pronzi); da qui proseguiva verso la Chiesa di San Nìcola, quindi saliva e si ricongiungeva alla torre orientale del Castello.
Negli anni molti tratti di mura sono stati inglobati nelle abitazioni durante le fasi di costruzione; oggi si possono ammirare tratti di mura in corso Carmelo Barbato e in via Cavour, nei quali è inserito l’arco della Porta Nuova. Il ricordo delle altre porte alla città resta oggi solo nella toponomastica: Portalla Sant'Andrea, La Salvia, Perillo, San Nicola e Sant'Angelo.