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Il Convento venne edificato nel 1510, dai Piccolimini per i frati francescani che avevano perso la loro antica sede. L'edificio ha pianta quadrata, struttura in muratura e forme lineari; si sviluppa su due piani, collegati da un'ampia scalinata, e sfoggia un'elegante chiostro con pozzo centrale.
La chiesa, voluta dai marchesi Piccolomini, fu ultimata nel 1660, più di un secolo dopo la costruzione dell’annesso convento. Era denominata gentilizia perché i Piccolomini qui avevano un loro "seggio d’onore", ricevevano i sacramenti del Battesimo e del Matrimonio, e venivano tumulati vicino all’altare maggiore. Si presenta barocca con una facciata rivestita in pietra, con un bel portale lapideo scolpito e porta in pannelli bronzei con i miracoli di Sant'Antonio, realizzati nel 1981 su disegno dell’artista delicetano Gerardo Liberti e bozzetti di Gerardo Maraschiello. Il prospetto ingloba una torre campanaria con orologio.
L'interno è a tre navate con sei cappelle laterali e sotto la volta si apprezza l’immagine dipinta dell’Immacolata Concezione del delicetano M. Nigro. Nella seconda cappella di destra è custodito un dipinto di Benedetto Brunetti che raffigura la Madonna Addolorata tra san Francesco e papa Pio II (1646), mentre in una nicchia sopra l’altare maggiore si trova la statua lignea di Sant’Antonio in stile spagnolo, con veste intarsiata di fiori, su un fondo di oro zecchino. L’organo a canne, perfettamente conservato sul coro della chiesa, è stato realizzato nel tardo Settecento da Domenico Antonio Rossi, organista della Regia Cappella di Napoli.