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La collezione paleontologica consta di circa 150 reperti, la maggior parte sono attribuiti ad organismi invertebrati marini, databili dal Miocene al Quaternario.
Significativa è la sezione preistorica, formata da testimonianze della produzione industriale (punte, lame, raschiatoi in selce e ossidiana) e artigianale (ceramica decorata) dell’età neolitica e del Bronzo. All’Età del Ferro sono invece attribuite due ceramiche in bucchero. Gli elementi più sorprendenti sono però le stele funerarie antropomorfe risalenti al III millennio a.C. Si tratta di monumenti funerari megalitici in pietra raffiguranti la femminilità (in maniera stilizzata) e la mascolinità (in maniera simbolica).
Più consistenti i materiali ricadenti nella sezione romana: epigrafi, sculture, un ampio tappeto musivo riferibile ad una domus di età imperiale, materiali ceramici di produzione locale e d’importazione (sigillata italica e africana, lucerne, unguentari, coppe dipinte), ceramica dauna (geometrica e vegetale), strumenti bellici (cinturioni e punte di lancia in bronzo e in ferro, punteruoli e aghi in osso, uno stiletto in ferro con impugnatura in osso), fuseruole e pesi da telaio fittili, lucerne, attrezzi agricoli (asce e falci), unguentari, vetri, capitelli, tubature in terracotta, oltre ad una raccolta numismatica.
Nella sezione medievale e postmedievale confluiscono infine sculture e pezzi architettonici dalla Cattedrale e dalla chiesa di San Pietro, brocche con la tipica decorazione “a bande rosse”, numerose maioliche smaltate rinascimentali e moderne.
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