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Informazioni
Il Museo Archeologico vanta nel suo patrimonio artistico la raccolta privata, costituita nel corso dell’800, di Pasquale Rosario, ricercatore a cui si debbono i primi rinvenimenti sulla Collina del Serpente.
Gli oggetti di questa collezione restituiscono al visitatore uno spaccato di storia millenaria identificabile con un periodo compreso dal IX sec. a.C. all’età medioevale: olle (recipienti in terracotta), attingitoi e brocche a decorazione geometrica di epoca daunia, ceramiche greche del V-III secolo a.C., collane e fibule (spille) in bronzo della romana Ausculum.
Notevole è la sezione intitolata "Lo Spreco necessario", dedicata al lusso in cui vivevano le donne daune che comprende reperti rivenuti nelle tombe del Parco Archeologico dei Dauni e consistenti in gioelli in oro, argento e bronzo, coppe di vetro per profumi e balsami, anfore e vasi in ceramica decorata. Lungo il percorso troviamo una statua di Apollo in stile arcaistico (prima metà del II secolo d.C.), la statua del Bambino Cacciatore, la sala dei mosaici di villa Faragola.
La mostra permanente "Policromie del sublime" riguarda un gruppo di marmi policromi (seconda metà del IV° secolo a.C.). Tra i reperti più sorprendenti un Podanipter (bacino rituale per il lavaggio dei piedi) con raffigurazioni policrome e un Trapezophoros (sostegno di una mensa rituale) raffigurante due grifoni che azzannano una cerbiatta.
Il Museo Diocesano contiene una galleria di ritratti vescovili e tele del XVIII secolo raffiguranti la Vergine, i Santi Gesuiti e Maria Maddalena. Di particolare pregio sono una “Madonna con il Bambino in trono” databile tra il XIII e il XIV secolo e un "Ecce Homo" attribuito a Luca Giordano. Ricca è anche la collezione di suppellettili sacri in argento, come quella di paramenti sacri in seta ricamati con fili d’oro.
Contatto telefonico: 0885 662186.