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La transumanza, regolata dalla aragonese Regia Dogana della Mena delle pecore, vedeva a fine settembre i pastori abruzzesi e molisani viaggiare a piedi con le greggi fino alla Piana di Puglia, ove restavano fino a maggio.
I Tratturi erano le vie utilizzate per queste migrazioni e costituivano un'importante crocevia per la produzione ed il commercio di formaggio, latte, lana e pelli, ed un importante punto di scambio di cultura tra le genti.
La cosidetta “via d'erba” era lunga oltre 210 km e larga in media 60 piedi napoletani, corrispondenti a circa 110 metri: si trattava quindi di una grande ed importante arteria che ha segnato l'economia del nord della Puglia. Infatti risale al XV sec. l'istituzione della Dogana della Mena delle pecore, con cui si disciplinavano le condizioni della transumanza e gli oneri che i pastori dovevano versare al Regno per attraversare i tratturi e portare le proprie greggi a svernare nel Tavoliere delle Puglie.
Il Regio Tratturo ha inizio presso le sorgenti del fiume Sangro in Abruzzo, attraversa il Molise e la Campania, entra in Puglia sui Monti Dauni attraversando i territori di Monteleone di Puglia, Anzano di Puglia, Sant'Agata di Puglia, Rocchetta Sant'Antonio e termina al Pozzo di S. Mercurio presso Candela.
Il tratto di tratturo che interessa i Monti Dauni a è oggi un percorso tra "pagliai" , ovvero ricoveri per animali , storiche masserie in pietra, antichi abbeveratoi ed enormi distese di grano.