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La primitiva denominazione Di Rione Fossi era Fossa dei Greci e deve il tale nome al mosaico di grotte e abitazioni preistoriche ("Fosse") in cui vivevano gli Orfici (gli asociali, ovvero gli eremiti).
Nell’antichità classica fu area sacra, con templi, cenobi (sempre pagani) e dimore sacerdotali; nel medioevo romanico e in quello normanno-svevo-angioino- aragonese, il luogo si era mutato in un borgo fortificato, sfruttante le fortificazioni messe a difesa dei templi imperiali, con i loro ingenti tesori. I cittadini vivevano negli sparsi casali e venivano nella piazzaforte solo per le ricorrenze religiose e per le esigenze amministrative di mercato.
L’antico borgo medievale di Accadia, dalla caratteristica forma a chiocciola, venne abbandonato in seguito al terremoto del 1930 ed oggi è disabitato e solo in parte recuperato: un luogo incantato in cui il tempo sembra sospeso al secolo scorso.
Il villaggio fantasma, cinto dai resti delle mura medievali, offre scorci di un passato remoto, ove alle abitazioni contadine scavate nella roccia si alternano palazzi nobiliari, e ai vicoletti tortuosi, slarghi ben più ariosi. Tra le stradine in selciato risaltano i resti della Chiesa bizantina dedicata a San Pietro e San Paolo. Destinazione imperdibile per chi subisce il fascino della decadenza, fa da cornice ai concerti del Festival Accadia Blues, che si tiene ogni anno il terzo fine settimana di luglio.