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Il complesso, noto col nome di Convento di Sant'Antuono, è di forma quadrangolare e presenta sul lato est i ruderi di una chiesa, di epoca successiva. L'enorme edificio e i suoi annessi oggi appaiono completamente in rovina, a dispetto della sua plurimillenaria e gloriosa storia. L'origine dell'edificio è da ricercare nel periodo romano, quando ricopriva le funzioni di stazione militare e fermata per il commercio. Nel medioevo divenne un Monastero: forse dell'ordine dei Benedettini di San Pietro d'Olivola, o più probabilmente, data la sua intestazione a Sant'Antonio Abate, dell'Ordine Teutonico degli Spedalieri, che lo convertirono anche in ospedale per la cura degli infermi.
Nel medioevo infatti era in uso curare il fuoco di Sant'Antonio con il grasso del maiale, motivo per cui il Santo viene raffigurato con ai suoi piedi un porcellino. Questo gigante decaduto fu luogo di scambio, monastero, ospedale per malati, rifugio per i viandanti, e luogo di cura per i soldati al ritorno dalle Crociate.