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Risale infatti al 2019 l'installazione delle opere del fotografo Alessandro Tricarico: ben 10 gigantografie sparse per il borgo e realizzate grazie al progetto “Stritte art”, finanziato dalla Regione Puglia per il programma “La cultura si fa strada”. Il titolo del progetto gioca sull’assonanza tra il termine inglese “street”(strada) e l’aggettivo dialettale “stritte” (vicolo), che a Sant'Agata si declina poi nelle “trasonne”: i caratteristici scoscesi vicoli corredati di gradini.
Le opere di Tricarico, intitolate dall'autore "Radici", sono un omaggio alla cultura dei piccoli borghi e della slow life; in esse viene perfettamente restituito restituito il mood dei piccoli paesi dell'entroterra pugliese. Il visitatore di Sant'Agata dunque potrà passeggiare per il borgo ed imbattersi in greggi di pecore, signori che si dondolano su una sedia a paglia, anziani che ti salutano sollevando la coppola o che indicano con un bastone la via a qualche ragazzino.