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La torre, alta 12 metri, venne inaugurata nel 1883 lì dove ne sorgeva una più antica a ridosso delle mura medievali del borgo. Si presenta con prospetto in mattoni colorati di Molfetta e marmo travertino ed è decorata con due pannelli, mentre sulla sommità è posta una statua della Madonna.
Nell’ambito della contesa tra Angioini ed Aragonesi per la conquista del regno di Napoli, il sovrano aragonese, Ferrante I d’Aragona, il 21 luglio del 1462 strinse in assedio la cittadina. Nonostante la coraggiosa resistenza degli Accadiesi, Ferrante riuscì ad espugnare il borgo e ad incendiarlo. Tale evento, con una fedele riproduzione di Accadia dell’ epoca, è raffigurato in due pannelli nella bronzea porta conservata nel Maschio Angioino di Napoli, proprio per volontà di Re Ferrante che rimase colpito dalla tenacia degli Accadiesi. Un bassorilievo inserito nel finto arco trionfale della torre di Accadia, opera dello scultore Giuseppe Renda (1859-1939), è, infatti, una riproduzione del pannello della porta in bronzo del Maschio Angioino. Sotto il bassorilievo è riportato un distico di Giovanni Pontano, lettarato di spicco dell’Umanesimo napoletano e primo ministro di Ferrante I d’Aragona: "Aquadiam Fortem Cepit Rex Fortior Urbem Andegavos Pellens Viribus Eximiis" (della forte Accadia un uomo ancor più forte prese la città, cacciando gli Angioini nonostante le ingenti loro milizie).